Nuovo Padiglione di copertura degli scavi archeologici di una villa Imperiale Romana

Premessa Il tema del rapporto tra l’architettura dell’antico ed le manifestazioni del moderno è uno dei più affascinanti e complessi, legati all’assetto ed allo sviluppo delle città che sono cresciute su se stesse, “la città sulla città”, nel senso di una stratificazione che pone problemi di archeologia urbana. In generale, la realizzazione di un edificio di copertura di importanti rinvenimenti archeologici pone il quesito se è necessario che la struttura sia semplicemente funzionale alla protezione degli stessi scavi, o se essa stessa possa rappresentare un elemento di architettura di pregio nella quale trovano equilibrio armonico sia gli elementi caratterizzanti il pregio ed il valore archeologico degli scavi, sia la qualità degli elementi architettonici caratterizzanti la stessa copertura. Nel caso dei rinvenimenti archeologici individuati a S.Maria Capua Vetere nel corso dei lavori in essere per il recupero e la rifunzionalizzazione dell’edificio dell’Ex Casa Comunale, di proprietà del Comune di S.Maria Capua Vetere (CE), il tema che si è posto, che ha trovato ampia aderenza da parte dell’amministrazione comunale e dalle preposte Soprintendenze, ha riguardato la possibilità di poter sfruttare l’occasione per realizzare un “padiglione” di copertura, un museo interattivo che colleghi virtualmente la storia dell’antico palazzo rinvenuto alla storia dell’antica Capua. Un elemento di architettura urbana che fornisca alla città un modello contemporaneo e tecnologico di museo archeologico, potendo al contempo usufruire della disponibilità di ambienti interni all’edificio storico, messo a disposizione dalla pubblica amministrazione. L’area archeologica L’attuale Piazza della Resistenza era occupata fino alla costruzione del Tribunale, dell’Archivio Notarile, e alla apertura di via Bonaparte, avvenute alla fine degli anni ’70 del secolo scorso, da un’area sterrata destinata al mercato ortofrutticolo, chiusa a est da una cortina di vecchie case in tufo che prospettavano su via Albana. L’area di scavo ha raggiunto un’estensione di circa 24 metri di lunghezza per 20 m di larghezza ed essa ha messo in evidenza la presenza di una serie di ambienti di notevoli dimensioni pertinenti probabilmente un edificio pubblico di epoca romana, che occupa tutta la superficie dello scavo. I quattro ambienti (denominati A-B-C-D) non sono stati portati alla luce per tutta la loro estensione perché i loro limiti oltrepassavano l’area di scavo. Allo stato dei lavori si sono individuate due grandi fasi cronologiche all’interno delle quali sono presenti sottofasi, in particolare fasi di restauro pavimentale non ancora del tutto comprensibili. Per il momento si distingue chiaramente una fase di piena età imperiale, probabilmente inquadrabile in epoca antoniniana strettamente collegata all’attività di ricostruzione e fervore edilizio che la città di Capua conobbe in quell’epoca. Lo scavo delle parti lacunose dei pavimenti di questa prima fase ha permesso di individuare strutture di epoche precedenti, definibili a grandi linee come tardo repubblicane-augustee, al momento riportate alla luce in maniera troppo esigua per stabilirne la destinazione e la planimetria. In particolare il palinsesto cronologico portato alla luce si riferisce ad una stratificazione di costruzioni private e pubbliche realizzate a partire dalla tarda età repubblicana, con trasformazioni del I° e 2° secolo d.C. Sono stati altresì riscontrate tracce di restauri e manutenzioni che sono proseguite fino al IV secolo d.C. Di questo periodo sono i mosaici. Particolarmente significativa è la decorazione pavimentale. Il Padiglione archeologico La valorizzazione dell’area archeologica in oggetto vuole essere la testimonianza materiale di una strategia che assume la città come un palinsesto vivente e che intende estendere e mettere a sistema l’insieme dei numerosi (oltre 360) siti archeologici rinvenuti all’interno o sotto gli immobili esistenti. Il progetto per la realizzazione del nuovo padiglione di copertura degli scavi archeologici è la dimostrazione che, nonostante i diversi vincoli posti dalle differenti amministrazioni competenti, in caso di sinergia di vedute circa gli obiettivi da raggiungere, è possibile coniugare la qualità dell’intervento con il rispetto delle regole e dei tempi. Difatti la progettazione del padiglione ha dovuto coniugare i seguenti obiettivi: Valorizzare un’area archeologica di importante valore storico-artistico; Creare un nuovo volume che fosse in armonia con il contesto, pur conservando le sue caratteristiche di innovatività e modernità dell’intervento; Produrre un intervento che fosse innanzitutto in armonia con l’edificio storico da adibire a Palazzo Comunale e che rappresentasse contemporaneamente l’opportunità di riqualificare l’attuale condizione “spoglia” del fronte nord; Realizzare un edificio ecosostenibile dai ridotti consumi e dal basso impatto ambientale; Creare un nuovo spazio verde dedicato alla città attraverso la realizzazione sia un giardino pensile praticabile sopra la copertura del padiglione, sia attraverso la realizzazione di un giardino verticale in facciata; Dotare l’amministrazione comunale di un nuovo spazio per eventi ed iniziative in aderenza all’edificio storico da adibire a palazzo comunale; Creare un museo archeologico tecnologico, potendo utilizzare anche alcuni ambienti interni all’edificio storico, in grado di garantire ai visitatori la fruibilità dei resti rinvenuti attraverso un sistema di passarelle sospese in cristallo ed allo stesso tempo illustrare attraverso schermi a cristalli liquidi e proiettori la storia archeologica dei rinvenimenti stessi ed in senso allargato dell’intera antica Capua. A tal fine si è stabilito di creare un edificio leggero, il meno impattante possibile sull’area, il cui rivestimento esterno in pannelli di acciaio cor-ten sviluppati in senso verticale scandiscono il prospetto ed allo stesso tempo lo rendono più slanciato. Molta attenzione è stata posta alle diverse quote esistenti e distinguibili in quote stradali, quote dei reperti archeologici e quote dei piani di calpestio dei diversi livelli del Palazzo comunale. L’elemento unificante del progetto va ricercata nella volontà di creare anche su questo fronte superfici verticali ed orizzontali di verde, tali da consentire una unificazione non solo percettiva con il giardino storico del fronte principale. Si conferma la realizzazione dell’ascensore, già prevista precedentemente, leggermente discostato rispetto alla originaria ubicazione al fine di far corrispondere le fermate del vano ascensore con gli accessi più idonei del Palazzo comunale. L’importante collegamento verticale sarà realizzato in acciaio e vetro ed avrà tre fermate, corrispondenti ai tre livelli dell’edificio, il che consentirà di risolvere il problema delicato del superamento delle barriere architettoniche da parte dei disabili. Alle quote del piano terra e del primo piano, corrispondenti al piano di calpestio delle passerelle interne e della copertura, l’ascensore ha la doppia uscita con meccanismi di sicurezza annessi. Non volendo alterare l’assetto dell’attuale fronte, in linea con le indicazioni della Soprintendenza per i beni architettonici ed ambientali, si è scelto di realizzare una parete verde, realizzata con una struttura metallica di supporto del verde di fili tesati in acciaio inox, su cui far crescere piante rampicanti ed ottenere un effetto gradevole, tale da migliorare un fronte spoglio e nudo. Inoltre tale soluzione consente: Un miglioramento termico dell’edificio, evitando l’irraggiamento diretto da parte dei raggi solari sulla parete; Una riduzione delle polveri sottili (PM10) in ambiente urbano, catturate dalla vegetazione presente. I prospetti del nuovo padiglione sono scanditi dalla partitura dei pannelli in cor-ten, le cui dimensioni, come indicato nell’abaco di seguito riportato, variano da una larghezza minima di 0,2 mt. ad una massima di 2,9 mt per un’altezza costante di 4,8 mt. L’unico prospetto privo di tale rivestimento è il prospetto sud, completamente vetrato, per garantire un senso di continuità con il fabbricato storico esistente ed aumentare l’illuminazione interna attraverso luce naturale. La struttura si compone di 1 primo livello posto a quota +2,00mt rispetto al livello piano di calpestio dei reperti archeologici da coprire, dove è ubicata una passerella sospesa in acciaio e vetro che consente la visione degli spazi archeologici stessi, ed un secondo livello posto a quota +5,30 mt sistemato con tetto giardino e fruibile per manifestazioni all’aperto. Il salto di quota è consentito attraverso una scala ad un’unica rampa con pianerottoli di riposo intermedi e da un ascensore. La passerella sospesa interamente vetrata garantisce un minimo impatto sull’area archeologica ed un alto contenuto tecnologico al progetto. In 5 punti della passerella saranno disposti degli schemi a tecnologia LCD i quali illustreranno una versione della ricostruzione virtuale dell’antico palazzo di cui si visitano attualmente i resti, nonché la storia dell’antica Capua di cui l’attuale S.Maria Capua Vetere è testimonianza attraverso gli importantissimi monumenti esistenti (vedi in primis l’Anfiteatro). Accessibilità ed inserimento nel contesto ambientale L’accessibilità all’interno della struttura può avvenire sia dall’interno dell’edificio Palazzo Comunale, sia dall’esterno. Dall’interno è previsto un collegamento diretto ed in quota fra le passerelle sospese ed il piano terra dell’edificio: in tal modo è possibile utilizzare i locali attigui al fronte nord e destinarli al progetto di valorizzazione del patrimonio di archeologia urbana di S. Maria C.V. Dall’esterno sono previsti due accessi, ubicati ad est e ad ovest dell’area ed in corrispondenza del fronte nord dell’edificio, il che consente un facile controllo degli accessi e delle uscite ed il rispetto delle esigenze di sicurezza. Si accede alla terrazza di copertura sia dall’interno dell’edificio, al primo piano, sia dall’ascensore che assicura la fruizione anche ai diversamente abili; infine si accede alla copertura anche attraverso due scale esterne in acciaio. Al fine di risolvere il problema delle differenze di quote fra i piani stradali e le superfici di progetto, che coincidono con quelle dell’attiguo Palazzo comunale, sono previsti brevi tratti di scale per il passaggio dalla quota di – 0,50 m. (piano del marciapiede esterno) a quota di 0,00. Questi sono disposti nel breve tratto compreso fra la struttura di protezione ed il fronte nord dell’edificio. Una scala in acciaio dritta a due rampanti collega le due quote di 0,00 m. e + 3,30 (piano di calpestio della terrazza di copertura). Per quanto attiene l’inserimento nel contesto ambientale, occorre sottolineare che la valorizzazione dell’intero fronte nord del Palazzo Comunale e l’inserimento della struttura di protezione, con la sua recinzione in pannelli di corte cor-ten e la terrazza fiorita, non può che migliorare l’assetto del contesto urbano, che si caratterizza per la qualità anonima e scadente della sua edilizia. In particolare, la configurazione ed il volume della struttura di copertura restituisce all’insieme ambientale quell’ordine che ha perso, con i suoi allineamenti e le relazioni spaziali che è in grado di istituire con i volumi esistenti. Il giardino pensile ed il sistema del verde La copertura del padiglione è stata progettata in modo da consentire la fruizione della sua superficie, sia in occasione di eventi organizzati dall’Amministrazione comunale che di altre iniziative riguardanti il sociale. L’obiettivo è quello di realizzare un vero e proprio giardino pensile attrezzato. Lo spazio esistente è stato disegnato secondo un percorso dinamico in legno e ghiaia, al cui interno sono disposte panchine per la sosta, mentre lungo tutta la fascia esterna sono disposte piante e arbusti idonei per un giardino pensile, in particolare con l’idea di riproporre vegetazione e piante officinali presenti nell’antica Capua.

SERVIZI:

Padiglione di copertura dell’area archeologica in aderenza all’ex Casa Comunale di Santa Maria Capua Vetere

Resp. della progettazione:

Prof. Arch. Francesco La Regina

Ing. Guglielmo La Regina

Anno:

2012/2014

Committente: Comune di Santa Maria Capua Vetere (CE)

Luogo: Santa Maria Capua Vetere

Stato: Realizzato Lotto I

Anno:

2012/2014

Comune di Santa Maria Capua Vetere:

Padiglione di copertura di scavi archeologici

Architetti:

Prof. Arch. Francesco La Regina, Ing. Guglielmo La Regina (Victor STP srl)

Location:

Santa Maria Capua Vetere