Domus Aurea – restauro e riqualificazione del parco del colle Oppio

 

 

 

 

 

 

Stato di fatto

 L’architettura del complesso

La Domus Aurea sul Colle Oppio in Roma, già residenza dell’imperatore Nerone, nella parte conservata al di sotto delle successive terme di Traiano era organizzata come una gigantesca villa suburbana, costituita da una molteplicità di edifici, padiglioni, portici immersi in un parco verde. Utilizzata come sostruzione per le Terme di Traiano, inaugurate nel 109 d.C., la costruzione deve a tali trasformazioni la sua conservazione. Il piano superiore fu abbattuto ma il piano inferiore, spogliato di tutti i materiali preziosi e dei rivestimenti marmorei, venne rinforzato con grandi muri che frazionavano gli spazi più ampi, creando una serie di gallerie coperte con volte a botte. Il padiglione è costituito da un complesso di 150 stanze, coperte per la maggior parte con volte a botte, di altezza variabile tra i 10 e gli 11 metri. Da un punto di vista planimetrico può essere distinto in due parti, una occidentale con impianto di tipo tradizionale organizzato attorno ai lati di un grande periostilio giardino rettangolare, ed un’ala orientale distribuita attorno al quartiere della sala Ottagonale, che costituisce l’asse di simmetria dell’intero padiglione.

Stato di conservazione

La parte conosciuta della Domus Aurea in Roma, (Colle Oppio) è interessata in alcune sue parti da evidenti manifestazioni di dissesti statici, degrado di superfici lapidee e perdita di materiali, nonché da infiltrazioni delle acque meteoriche, con palese alterazione dei parametri chimico-fisici ed ambientali necessari alla salvaguardia dell’opera e delle sue documentazioni. Tale fenomenologia, che interessa strutture già segnate da lacune ed asportazioni, ha parzialmente compromesso e sta compromettendo seriamente il microclima interno dell’intero complesso monumentale ed in particolare la conservazione degli apparati lapidei e decorativi sin qui sopravissuti alle vicende storiche ed ai danni ambientali. Gli studi, le ricerche, le indagini sperimentali ed il monitoraggio sin qui effettuati dalla competente Soprintendenza archeologica hanno individuato le principali cause di tali danni (contatti con l’ambiente esterno, infiltrazione dell’acqua attraverso le aperture e lacune presenti nelle volte, apparati radicali) ed hanno misurato le variazioni microambientali più significative e più rischiose per la conservazione del complesso monumentale.

Indirizzi del progetto preliminare

Le principali categorie d’intervento previste dal progetto preliminare, redatto dalla Soprintendenza per i beni archeologici di Roma, hanno riguardato:

–  rilievi e accertamenti integrativi

– misure atte a garantire l’organizzazione, l’efficienza e la sicurezza del cantiere

– opere di bonifica e di scavo

– opere di consolidamento e restauro delle strutture ipogee

– opere per la protezione dall’infiltrazione ed il drenaggio, con raccolta ed allontanamento

delle acque meteoriche;

– impianti nell’area del Parco di Traiano

– sistemazione dell’area del Parco di Traiano corrispondente all’intera estensione della Domus.

 

Progettazione

Rilievi e accertamenti integrativi

Preliminarmente all’elaborazione del progetto si è valutata come opportuna l’esecuzione di alcuni saggi in corrispondenza di punti ben precisi e prescelti della Domus Aurea, uno all’interno degli ambienti ipogei e due sul Parco, ad una certa distanza dalla sala ottagona. Rilievi strumentali mirati per esigenze progettuali sono stati effettuati all’interno della Domus, mentre saggi sono stati eseguiti con modalità stratigrafiche ed hanno riguardato il Cortile pentagonale ed i giardini del Parco di Traiano sul Colle Oppio.

Misure atte a garantire l’organizzazione, l’efficienza e la sicurezza del cantiere

Oltre ai normali provvedimenti di recinzione e logistica dell’area del cantiere, è stata prevista la realizzazione di opere per la protezione dell’area di scavo, in modo da limitare l’incidenza dei fattori atmosferici ed antropici, con realizzazione di un sistema di doppia copertura ed un sistema di passerelle agganciate in copertura per garantire percorsi provvisori al pubblico. Il progetto prevede l’installazione di un sistema di monitoraggio, costituito da stazioni interne agli ambienti ipogei ed uno esterno, al fine di misurare con continuità le condizioni microclimatiche sia interne agli ambienti oggetto dei lavori di consolidamento e impermeabilizzazione delle volte, che dell’ ambiente esterno.

Opere di bonifica

La sistemazione della superficie del Parco di Traiano e la realizzazione del nuovo ecosistema corrispondente all’estensione della Domus Aurea, contemplano una serie di operazioni che includono gli abbattimenti di quelle essenze i cui apparati radicali sono pericolosi per la conservazione del monumento e facilitano l’infiltrazione delle acque meteoriche. Il progetto prevede l’abbattimento di individui arborei ed arbustivi, da eseguire impiegando mezzi meccanici e chimici, rispettivamente in una fase antecedente e in una successiva allo scavo.

Opere di scavo

L’attività di scavo é propedeutica alla sistemazione del parco urbano e soprattutto alla realizzazione di uno strato di impermeabilizzazione a protezione del livello piano terra della Domus Aurea. La tecnica di avanzamento dello scavo archeologico, pianificato in modo da poter documentare e misurare in tempo reale le modifiche del terreno, è stata pianificata in modo da assicurare: la rimozione delle essenze arboree con apparati radicali infestanti, la rimozione dei gretonati e della impermeabilizzazione con materiali bituminosi, nonché la verifica stratigrafica (presenza di lacerti, ecc.) del costruito storico.

 

Opere di consolidamento e restauro delle strutture ipogee

Il progetto di consolidamento ha riguardato le strutture ipogee della Domus (primo livello) che presentano manifestazioni di dissesto, con particolare riferimento agli ambienti corrispondenti alle aree interessate dai lavori di protezione dalle infiltrazioni delle acque meteoriche. La metodologia impiegata ha adottato provvedimenti non distruttivi e non invasivi, alla luce dei più avanzati criteri in merito al consolidamento di opere monumentali in muratura e delle raccomandazioni per la salvaguardia del patrimonio archeologico. Sono state individuate e localizzate specifiche tipologie d’intervento:

  1. Interventi in fondazione mediante consolidamento del terreno sottostante il piano di posa
  2. Interventi sugli archi di scarico delle piattabande
  3. Interventi di sola ricostruzione dell’arco
  4. Interventi sulle Volte
  5. Ricostruzione di muratura secondo il metodo scuci e cuci
  6. Interventi su arcotravi laterizie (piattabande)
  7. Ricostruzione filologica dell’arcotrave.
  8. Interventi su pilastri contrafforti e/o spalle murarie di archi/arcotravi
  9. Ripristino della completa consistenza dimensionale dei setti murari
  10. opere di messa in sicurezza delle superfici parietali affrescate e decorate.

Opere per la protezione dall’infiltrazione ed il drenaggio, con raccolta ed allontanamento delle acque meteoriche

L’adeguata protezione della Domus Aurea dalle acque di infiltrazione nel terreno sovrastante e il conseguente fenomeno di percolamento hanno reso necessario il progetto di un opportuno sistema di impermeabilizzazione.  Sono state pertanto progettati interventi che si avvalgono delle tecnologie necessarie alla impermeabilizzazione, in riferimento ad una superficie che si presenta non omogenea in larghi suoi tratti ed esige la massima conservazione del costruito storico.

Il progetto prevede l’utilizzo di:

–  teli impermeabilizzanti a base di bentonite e autoaggancianti al calcestruzzo

–  un sistema drenante costituito da una membrana in polietilene ad alta densità e da un geotessile non tessuto in prolipropilene abbinato ad un sistema di tubi di scarico in grado di provvedere alla evacuazione delle acque drenate.

La procedura di posa dell’intero sistema prevede una serie di fasi e procedure, tutte riconducibili a:

  • la disposizione di uno strato compattato e pendenziato;
  • la posa in opera della impermeabilizzazione;
  • il reinterro e la rimodellazione del parco con le nuove pendenze.

Impianti nell’area del Parco di Traiano

Nell’area del Parco di Traiano è stato progettato un insieme di impianti, che riguardano:

  • Intercettazione e smaltimento delle acque meteoriche nel sistema fognario.
  • Impianto di irrigazione
  • Impianto di illuminazione

Sistemazione dell’area del Parco di Traiano

Il tema della sistemazione superficiale dell’area del Parco di Traiano coincidente con la estensione della Domus, è stato affrontato nella volontà di preservare la struttura ipogea e valorizzare la lettura dell’impianto delle antiche terme. Tale scelta si è tradotta sia in precise scelte architettoniche di disegno dell’area che in scelte botaniche trovando un reciproco equilibrio nelle proposte di totale rimozione dell’attuale assetto vegetale. Le principali scelte hanno riguardato: la realizzazione di una sistemazione superficiale che lasci protagonista dell’area e i resti archeologici senza ricercare  soluzioni dalla connotazione paesaggistica prevalente a discapito delle esigenze conservative; la scelta di essenze arboree che necessitano di apporto idrico estremamente contenuto o nullo ma non rinuncino per  varietà e  resa a connotare dal punto di vista qualitativo lo spazio; la scelta di elementi di arredo semplici nella risoluzione estetica; facilmente  reversibili e tali da svolgere la propria funzione in maniera rispettosa del contesto in cui vengono impiegati; l’adozione di un disegno dell’area riportando idealmente in superficie l’attuale perimetro della Domus; la conservazione del sistema viario principale del settore del Parco, tale da rendere leggibile l’impianto delle Terme e garantire la fruibilità dell’area sia per i visitatori che per quanti scegliessero di attraversare l’area in maniera rapida integrando il parco nei propri percorsi abituali; la valorizzazione estetico-paesaggistica secondo i criteri di sostenibilità a livello tecnico e naturalistico, orientando la scelta botanica del nuovo assetto in una direzione che riduce l’interferenza con le strutture murarie; il confinamento delle specie arbustive in strutture contenitive non interrate, enfatizzando le specie erbacee per lo più macroterme, le uniche con apparati radicali non invasivi; l’intervento sui lucernari  di piccole dimensioni oggi presenti in superficie, con riduzione in altezza e  di posizionamento lungo  ciascuno di essi   griglie di areazione poste in verticale, dotate di apertura manuale ed elettrica, collegabile al monitoraggio di parametri termo igrometrici interni della Domus; il collegamento della rete di lucernari è posta una fascia in acciaio corten all’interno della quale sono collocate le griglie di aereazione. Tale fascia delimita l’area dei prati fioriti, a rievocare l’antica destinazione di questa parte del parco; l’organizzazione in prossimità dei grandi lucernari di ampie aree di sosta, con semplici sedute realizzate in acciaio corten a favorire la lettura degli straordinari scorci prospettici e, più in generale, del contesto architettonico ed ambientale. Organizzate intorno ai grandi lucernari che si richiede di circoscrivere con cancellate per ragioni di sicurezza, le stesse vengono ombreggiate da elementi in ferro che accolgono al proprio interno piante rampicanti collocate in strutture contenitive interrate.

 

SERVIZI:

Domus Aurea – restauro e riqualificazione del parco del colle Oppio

Resp. della progettazione:

Ing. Guglielmo La Regina

Prof. Arch. Francesco La Regina

Anno:

2008

 

Committente: Commissario Straordinario per la messa in sicurezza della DOMUS Aurea/Lande s.r.l.

Luogo: ROMA 

Stato:  Realizzato