Ex caserma Sacchi – restauro, rifunzionalizzazione ed ampliamento

 

L’incarico è stato aggiudicato mediante un appalto concorso in cui si è responsabili di tutta la progettazione per il recupero dell’Ex Caserma Sacchi in Caserta, un edificio imponente caratterizzato da 7 corti interne, per un importo lavori di €. 8.558.087,94.

Come da indicazioni del progetto preliminare, il corpo del Convento, di superficie coperta 2.100, 00 mq., oltre la corte interna di 500 mq., è destinato a piccolo centro musicale, con locali da destinare: al piano terra, a laboratori musicali e sale per concerti; al piano primo le sale più grandi sono destinate a Conservatorio, mentre i locali del corpo ad est, prospiciente la Via S. Gennaro, potranno ospitare gli uffici ed i servizi del centro musicale. Per la corte interna, di circa 500,00 mq., è prevista una utilizzazione per esposizioni temporanee d’arte o per piccoli concerti all’aperto. Il progetto definitivo conferma le indicazioni del preliminare ed articola le destinazioni d’uso secondo la seguente distribuzione funzionale:

Accessibilità: l’accesso principale è dalla corte n. IV, dal portale che immette nell’atrio del Convento: per accedere a questo punto è necessario attraversare le corti scoperte n. I, III e IV. Si può accedere anche percorrendo ambienti coperti attraverso un accesso secondario, che vale anche come uscita di sicurezza, che si trova in corrispondenza di via S. Gennaro; è possibile accedere anche dagli ambienti che consentono all’edificio conventuale di connettersi al corpo in linea ubicato ad ovest. In futuro, compatibilmente con le scelte effettuate, potrà essere esaminata la possibilità di percorrere al coperto il piano terra dell’edificio in linea che prospetta via S, Gennaro e la cui testata a nord si apre sulla corte n. I, ma questa ipotesi non appartiene per il momento al progetto del 2 Lotto. Collegamenti verticali: i collegamenti verticali sono assicurati dalla scala ubicata in corrispondenza dell’ingresso da via S. Gennaro, ove è anche previsto un ascensore nel vano attiguo, in parte utilizzato anche come locale tecnico. L’accesso agli ambienti del livello superiore (primo piano) sono assicurati anche dalla scala presente nel corpo che funge da cerniera fra il convento e l’edificio in linea che collega l’ex Cavallerizza ed il fronte sud-ovest del complesso. Nel vano attiguo è previsto l’inserimento di un secondo ascensore. La duplice soluzione consente a tutti, anche ai soggetti portatori di handicap, di accedere in ogni punto dell’organismo edilizio, caratterizzato al secondo livello (primo piano) dalla esistenza di zone con quote diverse.

Stato di fatto

L’architettura del complesso. Organizzazione spaziale e funzionale  

Il Complesso della ex Caserma Sacchi è ubicato nell’area orientale della città di Caserta, frazione Falciano. E’ formato da un sistema articolato di organismi architettonici a funzione religiosa, disposti intorno a corti di diversa ampiezza, edificati in tempi diversi (dal sec. XV al secolo XIX).  L’insieme è strutturato su due poli architettonici principali, vale a dire due corpi a pianta quadrilatera e corte interna, l’ex Palazzo Vescovile e l’ex Convento con la chiesa, fra di loro connessi da altri corpi in linea che chiudono la restante parte del complesso. A partire dal XIX secolo il complesso è diventato una caserma militare, fino alla sua dismissione. L’intero complesso è adiacente al parco del Ma.Cri.Co. ed è un bene vincolato ai sensi del T.U. sui beni culturali Dgls. N. 42/2004.

Stato di conservazione

Lo stato di conservazione è diverso a seconda dei vari organismi che ne fanno parte: alcuni corpi sono soltanto degradati, altri risultano dissestati e degradati, mentre altri ancora sono allo stato di rudere. Le corti sono in completo stato di abbandono.

Indirizzi e destinazioni d’uso del progetto preliminare

L’ambito di intervento del II lotto è riferito a tre manufatti e ad un sistema di spazi scoperti o corti:

A – l’ex Palazzo Vescovile;

B – l’ex Convento

C – il corpo ottocentesco

D – le corti interne al complesso.

A questi si aggiunge il recupero delle corti interne e la ricostruzione ex novo di una intera ala del corpo ottocentesco, a suo tempo demolita ed ubicata sul lato ovest.

L’organismo è destinato a differenti funzioni:

  • Laboratori e aule per la didattica e la formazione;
  • Attività relative allo sviluppo della imprenditoria locale;
  • Museo civico
  • Biblioteca
  • Casa della musica e conservatorio musicale
  • Locali per uffici e servizi comunali
  • Accesso al parco.

La corte interna più grande, di circa 500,00 mq., sarà adibita ad esposizioni temporanee d’arte e concerti all’aperto.

Progettazione

Programma degli interventi sui singoli manufatti

Il progetto ha previsto una serie programmata di accertamenti preventivi di tipo diagnostico, come georadar e termovisione, nonché impiego di martinetti piatti per la determinazione dello stato tensionale, in corrispondenza delle murature portanti di sostegno.

Fra i principali interventi di natura strutturale, si segnalano: il consolidamento di archi e volte, previo  alleggerimento dei rinfianchi, sigillatura delle lesioni ed apposizione sugli estradossi di cappe di materiali fibrosi resistenti opportunamente ancorati al perimetro delle strutture arcuate e resi solidali con resine; il rinforzo delle connessioni fra i componenti strutturali dell’edificio che, pur contribuendo marginalmente alla stabilità globale della costruzione, in caso di evento sismico possono assumere un ruolo determinante; l’apposizione di piattabande con coppia di poutrelles e tiranti nelle aperture (vani porte e finestre); la bonifica dei paramenti murari e la ripresa delle parti crollate; la realizzazione di cordoli sommitali in calcestruzzo armato, per l’appoggio delle strutture di copertura; la liberazione delle arcate di due dei tre bracci conventuali; la chiusura di alcuni vani e l’apertura di nuovi, come da progetto architettonico.

Il ristabilimento della continuità strutturale, e connessi restauro e ricostruzione degli orizzontamenti crollati e della scala, riguarda in prima istanza i volumi presenti in una delle due ali del corpo ad L, laddove il crollo delle coperture ha comportato il collasso totale o parziale degli orizzontamenti sottostanti (volte) ed il dissesto e cedimento di larghi tratti della scala. Laddove le coperture in legno e manto di tegole sono crollate, il progetto ha previsto la realizzazione al colmo di solai in ferro e laterizi con sovrastante soletta armata ancorata alle pareti perimetrali e cordolo in c.a., al fine di assicurare la massima rigidità dell’orizzontamento ed assicurare con la continuità strutturale un comportamento meccanico rispondente alle norme vigenti. Come da prassi, l’estradosso della copertura è stato corredato da masso di pendenza ed impermeabilizzazione; è stata completata la copertura a falde con una struttura in acciaio che riprende integralmente l’originaria forma del tetto. Nei volumi ove si trovano le volte crollate, di cui sopravvivono soltanto tratti delle reni, gli orizzontamenti sono stati realizzati in ferro con poutrelles e tavelle in laterizio   con sovrastante soletta armata ancorata alle pareti perimetrali e cordolo in c.a innestato nella sezione muraria. I resti delle volte sono stati connessi ai nuovi solai e l’intradosso è stato integrato con strutture in rete di acciaio, in modo da riconfigurare l’assetto voltato.

Fra gli interventi non strutturali, si segnala: il recupero, il restauro e la reintegrazione degli elementi lapidei di pavimentazione; il ripristino degli intonaci; la esecuzione di cornici ed ornie sulle aperture; la esecuzione di servizi igienici; la realizzazione di pannellature divisorie come tramezzature; la posa in opera dei pavimenti e dei rivestimenti; la posa in opera di infissi, ivi compresi i vetri antiproiettile in corrispondenza dei vani aperti sui tre bracci del porticato ex chiostro; la raccolta e lo smaltimento delle acque meteoriche; l’impermeabilizzazione; l’attintatura.

Programma degli interventi nelle corti

Per quanto riguarda gli spazi esterni, il progetto ha previsto il recupero della pavimentazione esistente, laddove esistono tracce, mentre per le corti di notevole superficie è prevista la sistemazione delle stesse parte a verde con idonee alberature e parte ad aree di sosta utilizzabili in relazione alle destinazioni d’uso dei corpi al contorno.

Gli interventi previsti nelle diverse corti consistono nella sistemazione di ampie aree a verde, oltre ad alcuni percorsi pavimentati che stabiliscono i collegamenti con le varie strutture. L’utilizzo della è legato alle funzioni previste nei corpi che si affacciano sulle stesse corti, e cioè attività musicali, didattiche e sociali. La corte che racchiude i corpi ottocenteschi esistenti oltre a quello da ricostruire, è in collegamento ad un altro spazio, insieme definiscono un’ampia area scoperta che può intendersi come spazio a servizio delle attività di sviluppo imprenditoriale, con funzioni legata sia alle attività sociali che a quelle dell’area destinata alle attività artigianali e per la quale è prevista una nuova pavimentazione.

Progettazione dei nuovi corpi

Alcuni fra i volumi edificati nel secolo XIX erano crollati o non più recuperabili. In sostituzione di questi, al fine di riconfigurare l’assetto plano-volumetrico del complesso, il progetto ha previsto la realizzazione di un nuovo organismo a struttura portante in acciaio ed un sistema interno di passerelle che collegano i vari ambienti, mentre il volume della porta di accesso al parco è stata prevista in c.a. e rivestita di pietra calcarea. Il prospetto di tale edificio si caratterizza architettonicamente per i tagli della facciata con inserimento di vetrate continue.

 

SERVIZI:

Ex caserma Sacchi – restauro, rifunzionalizzazione ed ampliamento

Resp. della progettazione:

Ing. Guglielmo La Regina

Prof. Arch. Francesco La Regina

Anno:

2006

 

Committente: Comune di Caserta /Consorzio impromed – Di Caterino Costruzioni s.r.l.

Luogo: Caserta (CE)

Stato:  Realizzato